YOGA IN GRAVIDANZA

La gravidanza, che sia la prima o una successiva, è un momento in cui la donna si trova di fronte a naturali cambiamenti del corpo che non sono sotto il suo controllo. In una società in cui si cerca di pianificare tutto e in cui le donne devono avere dei ritmi più simili a quelli dell’uomo, che ai suoi naturali, essere in balia delle trasformazioni del proprio sistema corporeo, dal fisico all’umorale, può creare disagio, paure e può tenerci lontane dal vivere con naturalezza qualcosa che è profondamente naturale.

Spesso ci si trova sprovviste di quell’ atteggiamento di ascolto di sé e delle esigenze di un corpo in trasformazione, sprovviste di utili strumenti per affrontare non solo i cambiamenti fisici, ma anche quelli emozionali e mentali.

Lo Yoga è flessibilità, ci chiede di cambiare forma nello spazio e di farlo rimanendo sempre presenti a sé stessi, al proprio senso di piacere corporeo; è flessibilità perché non sempre il corpo è uguale e ogni volta si deve ricercare la propria forma (asana) costringendoci ad un piacevole e ritrovato ascolto di sé.

Durante la gravidanza praticare un buono yoga significa evitare molti malesseri fisici che possono nascere dal non assecondare completamente i cambiamenti naturali che avvengono nei nove mesi, e perché no anche prima e dopo questi mesi, attraverso movimenti mirati in cui oltre ad agire sul corpo, si agisce sulle emozioni e sui pensieri che possono evidenziarsi. Lo yoga è una disciplina millenaria che considera l’essere umano in tutti i suoi aspetti: fisici e più sottili (emozioni, pensieri e altro ancora) e quindi se nello yoga uso il corpo non posso non considerare che sto giocando con le emozioni e con i pensieri.

Nelle lezioni, la pratica yoga in gravidanza porta a sviluppare un buon contatto con la Terra, elemento naturale che insieme all’Acqua, secondo la tradizione della Medicina Cinese, sono predominanti nel corpo della donna incinta; movimenti mirati aiutano a sciogliere il bacino, le articolazioni anche distanti che in qualche modo influenzano la mobilità del bacino; inoltre, di importanza non secondaria, si re-impara ad usare il respiro durante il movimento, ricercando continuamente l’accordatura con sé stesse.

Dall’esperienza con diverse donne che negli anni ho incontrato nel mio lavoro di ricerca con lo yoga, la donna ha trovato, nel percorso di yoga in gravidanza, strumenti utili con cui gestire anche il momento del travaglio, del parto e alcuni momenti del dopo parto, quando il corpo continua a trasformarsi.

[Elena Marano]